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Nebulat

di Enrico Vergoni
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Pubblicato il 27/09/2011 18:48:05

Ho trovato il mio amore tra le nebbie del mare
lì si perdono le traccie di ogni tuo pianto.
Ho caricato sulle mie spalle i tuoi bei capelli
li passerò tra le mani , per non farli invecchiare.

Nella nebbia non si può credere ai miracoli
inibisce i sensi,
tendini e nervi tendono all’infinito.
Come si può credere ai prodigi di un qualsiasi Dio
se ai nostri occhi è negato il cielo stellato.

Cosa senti di notte quando arrivano i demoni?
Scende la nebbia
come le lacrime del primo amore,
sarò nel freddo delle lenzuola
e nelle lacrime di troppi rimpianti.

In quante stanze ho ascoltato il mare
che come giaccio tagliava le mani,
scendi alla sera nel mio cuore
che la nebbia non celi i tuoi passi
ed io non mi nasconderò più dietro gli alberi.

Sei vita dentro me, come una goccia
quando cade nella speranza degli uomini,
coprirà la nebbia ogni tuo sospiro,
spegni la luce
ci basti il cielo.

Io albero guardo i miei rami
secchi come ruscello bevuto dal tempo.
Ti ho aspettato,
passano giorni
cadono come foglie,
nebulat ergo sum.

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