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[gli angoli aprono i loro acuti per ingoiarci]

di Sebastiano A. Patanè
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Pubblicato il 14/10/2011 18:55:55

E’ sorprendente scoprire quanti angoli può contenere un cuore
di quanti ripari in una cassapanca anche tra un livido ed un sogno
ormai ben adattato al relativo spazio senza troppi gialli
tra le magnolie di Laura che si apre al senso bambino della gratitudine
proprio sotto l’ingenuo seguire il sole come se davvero fosse là, otto minuti prima
E accade sempre di domenica che l’argento degli specchi assume più rigore
e sputa fuori tutti gli anni senza il minimo pudore senza attendere il miracolo dell’acqua
o la prodigiosa ascesa delle matite contro l’indignazione delle costosissime rughe
che reclamano la loro trasparenza
Gli angoli si muovono, aprono i loro acuti per ingoiarci e scaraventarci in un reale
dove l’oscena apertura delle ostriche ci ricorda di come la natura sia perfetta nel suo ripetersi
di come un bacio perda il suo profilo, cachi maturo caduto giù dall’albero
e l’incessante corsa del vento è riproducibile soffiando in due sugli orologi
senza che ne soffrano gli impollinatori di semantica né i vertiginosi esempi di coerenza
Scarti di tempo attorno alla copertina di un libro che tarda ad arrivare
mentre passeggi in una Venezia sott’acqua chiusa in una bolla con una neve
che non si scioglie mai

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