Pubblicato il 03/01/2014 11:21:49
È uscita da poco la mia seconda silloge. Ho provato a ricostruirvi, in un mosaico fatto di versi, la bailamme dei rumori del presente, dei tipi umani, degli affetti scarnificati, delle nevrosi e delle crisi contemporanee. E a chi mi chiede perché l’abbia fatto ancora in poesia, rispondo questo: perché in un tempo in cui la televisione e il web, in tutta la loro predace sciatteria, si ostinano ad emettere messaggi orizzontali e piatti, il dettato verticale della poesia si sta investendo di una funzione salvifica. Ci sono un dono, un portone, una secca, un sipario, un brindisi, uno specchio, un gambo di rosa ed un congelatore… C’è una poesia spesso brevissima, che s’inabissa nelle piccole cose, fulminea, tessuta di istanti... in questo mio libretto, edito da Montag e vincitore del Premio Solaris.
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