Pubblicato il 27/11/2011 18:28:05
Alla sorella
Dove tu passi si fa autunno e sera, azzurra fiera che fra gli alberi risuona, solitario stagno nella sera.
Tenue risuona il volo degli uccelli, la tristezza sopra l'arco dei tuoi cigli. Il lieve tuo sorriso risuona.
Dio ha distorto l'arco delle tue palpebre. Stelle cercano di notte, figlia del venerdì santo, della tua fronte l'arco.
Vicinanza della morte
Oh, la sera che nei cupi villaggi dell'infanzia penetra. Lo stagno sotto i salici si riempie degli appestati sospiri della tristezza.
Oh il bosco, che lieve i bruni occhi china, quando dalle ossute mani del solitario la porpora dei suoi giorni d'estasi declina.
Oh, la vicinanza della morte. Preghiamo. In questa notte si sciolgono su tiepidi guanciali ingialliti da incenso degli amanti le fragili membra.
Amen
Putredine scivolante per la fradicia stanza; ombre su gialli parati; in oscuri specchi s'inarca delle nostre mani l'eburnea tristezza.
Brune perle scorrono tra le morte dita. Nel silenzio si aprono di un angelo azzurri occhi di papavero.
Azzurra è anche la sera; l'ora della nostra morte, l'ombra di Azraele, che oscura un bruno giardinetto.
« indietro |
stampa |
invia ad un amico »
# 1 commenti: Leggi |
Commenta » |
commenta con il testo a fronte »
I testi, le immagini o i video pubblicati in questa pagina, laddove non facciano parte dei contenuti o del layout grafico gestiti direttamente da LaRecherche.it, sono da considerarsi pubblicati direttamente dall'autore Cosimina Viscido, dunque senza un filtro diretto della Redazione, che comunque esercita un controllo, ma qualcosa può sfuggire, pertanto, qualora si ravvisassero attribuzioni non corrette di Opere o violazioni del diritto d'autore si invita a contattare direttamente la Redazione a questa e-mail: redazione@larecherche.it, indicando chiaramente la questione e riportando il collegamento a questa medesima pagina. Si ringrazia per la collaborazione.
|