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Prima nazionale ’Da Balla a Dalla’

Comunicazione di Glauco Ballantini
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Pubblicato il 18/11/2014 09:39:39

E' stato Dario Ballantini a presentare venerdì 14 novembre, alle ore 11.30 nel corso di una conferenza stampa presso la Sala Mascagni del Teatro Goldoni, il suo nuovo spettacolo Da Balla a Dalla - Storia di un'imitazione vissuta: "Ho deciso di debuttare a Livorno che è la mia città - ha affermato il poliedrico artista - con lo spettacolo della mia vita e che porterò in prima nazionale al Teatro Goldoni il prossimo 28 novembre".


Da Balla a Dalla è un omaggio che Dario rende all'amico e grande cantautore, reinterpretando una parte scelta della sua straordinaria produzione artistica: un racconto minuzioso e partecipato per far rivivere i passaggi della carriera di Dalla, cantando con la voce sorprendentemente fedele al l'originale e trasformandosi "dal vivo" in lui.


Lo spettacolo, coprodotto dalla Fondazione Teatro Goldoni, è stato illustrato da Dario Ballantini, Massimo Licinio, che firma il progetto e la regia e da Paolo Demi Vice Presidente Fondazione Goldoni.

 

In occasione dello spettacolo del 28 novembre al Teatro Goldoni, ho fatto sette domande a mio fratello, un’intervista, come dire… fatta in casa.

 

Il 28 novembre sarai al Goldoni, è la prima volta?

Si è la prima volta e abbiamo voluto che debuttasse proprio dalla mia città, perché nel mio racconto c'è molto della formazione liceale proprio a Livorno, a quello che poi sarebbe diventato il Cecioni, che allora era liceo sperimentale a indirizzo artistico. 

 

Quali spettacoli hai fatto a Livorno?

In teatro pochi ma buoni: nel lontano '88 la commedia di Beppe Orlandi "Li sfollati" in seguito una pièce su Petrolini entrambi al Teatro 4 Mori dove feci anche il mio show di trasformismo " gioco di maschera" nel ‘93.

 

Cosa ti spinge a fare degli spettacoli su certi personaggi (Petrolini, Dalla), in un certo senso ingombranti? 

La mia passione per loro. Nel caso di Petrolini un maestro per tutti i comici che sentono propria la versione camuffata e l'interpretazione anche mascherata dei personaggi. Nel caso di Dalla è una lunga storia che racconto proprio in questo spettacolo, è un sogno realizzato perché diventare amico del proprio beniamino è stato un sogno ad occhi aperti culminato con la performance in cui cantò e suonò gratuitamente mentre dipingevo alla mia mostra alla triennale del 2009.

 

Che differenze ci sono tra queste imitazioni teatrali e quelle televisive di Striscia?

Quelle di Striscia sono spesso legate all'attualità ed alla satira queste sono le mie passioni e ci metto per così dire il brivido in più che mi appartiene in quanto questi non sono personaggi che prendo in giro ma che esalto .

 

Il trucco quanto serve, quanto trascina la voce? Con il trucco cosa si aggiunge e cosa si toglie ai personaggi?

A me il trucco serve per sorprendere il pubblico e dargli una sorta d’illusione ottica, e per nascondermi e vedere fino a che punto possa essere davvero un altro fino ad annullarmi.

In genere aggiunge umanità e toglie falsità.

 

Il Ballantini del teatro somiglia più alle imitazioni di Striscia o ai tuoi quadri?

Sta esattamente a metà perché dai quadri prende la passione e il mistero, dalle imitazioni prende la tecnica ed il polso di cosa funziona.

 

Lo spettacolo teatrale è un murale o un quadro 60 X 90?

Indubbiamente un "murale tridimensionale."


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