Pubblicato il 26/05/2012 10:23:57
Ruggito roco d’immaginazione tradita sorte di dadi gettati sul calpestio polveroso e sozzo, per omissione d’infamia mi spezzo le unghie per strapparmi via dal ventre squame d’insensibile vivere sommerso. Oltre il giusto del cerchio si ritrova il quesito che interroga il tranquillo decedere del tempo. Rosso sangue sono sempre i tramonti per chi giura guerra al destino: basta una rapina ai danni degl’idoli incrudeliti dal furto antico del fuoco, coscienti che l’industria consuma spazio sacro all’esercizio della vita semplice.
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