Pubblicato il 12/07/2012 12:45:22
Simili a melodie rapprese in mondo, quand'erano sull'orlo di sfatarsi nei superni silenzi,ardono pace nel mezzogiorno torrido le ondate ferme dei pini,sul brillìo turchino del mare che smiràcola d'argento. E ancora dalle masse di smeraldo divampa un concepirsi incandescenze; ma un pensiero di su le incenerisce in quella pausa d'essere ch'è cielo: azzurreggiar di tenebra, che intìma (dal massiccio dell'alpe all'orizzonte) ai duri tronchi èrgersi alati incensi a un dio sonoro,addormentato,in forma d'un paese celeste sulla terra.
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