Pubblicato il 23/11/2012 16:33:33
Ti attendo. Buio, di fuori, finestre chiuse occhi ciechi nell'intrico di celle che chiudono l’intimo della dimora.
Il pio Enea, chissà perché? Il mare urlante di legni squassati, l’oscuro metallo. Meglio le api, per il Poeta, e a noi cosa rimane, se non tempo sospeso?
Ricado sul libro percosso dal ritmo l’esametro suona cavalli al galoppo. Lavinia dai boschi atri, tu finalmente esci!
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