Cresce sul buio
un duro respiro di novembre
con la calma che scosta un corpo morto
solleva i suoi cespugli
da canali e sentieri
fino al fiato notturno
ai freddi odori
di un tempo senza odore.
Tregua non luce
l'intanto silenzio di chi chiama
e si compone in veglia
il suo chino sostare alla finestra.
Nulla svuota la fronte.
Non basta la sua lunga
verticale attesa
occorre una diversa pausa
l'aria che si apre a ghianda
per uccelli e cinghiali
il varcare col pugno la vetrata.
Questo fa del corpo preghiera
della mente chiglia di spino
Il cipresso splende sulla pietra
in raggiante alleanza mattutina
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