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Il matto del villaggio

di Adielle
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Pubblicato il 22/08/2013 19:49:15

Facili sentimentalismi di ochesse recalcitranti

a dondolare su giovani fuscelli

aprono la strada a più alti idilli

imbacuccati in cappotti di visone

quale visione la balaustra del tuo seno a volta di leone

l'ho confusa con uno specchio per le allodole

io, mercenario dell'acquisizione contro voglia

di qualsiasi fottutissimo reame dove si possa pisciare in testa 

fuori dai balconi al primo che passa

è una moda passeggera dura il tempo astuto di un baccanale di stato

e giù porchetta ben arrostita e fiumi di montepulciano

ma la morte che s'affretta non beve per le strade

s'avvicina quatta quatta alla sua preda che non l'attende

intrappolata in disquisizioni passatempo col cardinale di turno

che non muore mai e intanto il tempo passa

e la corda stringe il collo o il colon fa lo stesso

che sempre di farsela sotto si tratta

allunga le sue mani callose incide il corpo

prende l'anima e tira avanti

si ferma solo al prossimo casello

a ritemprarsi dal fardello che porta addosso.

Questa sua tempra da cavalleggero le dona molto

onorevole signor vescovo

mi ricorda di quando mi aiutava a spostare i mobili

che le restauravo facendomi fesso

lasciandomi credere che le sue braccia 

appartenessero un poco anche al popolo

ma da quando l'ho vista mangiare

non posso trattenere il voltastomaco

ogni volta che mi parla troppo vicino

sono sincero magari qualcuno

direbbe un eretico del dissidio interiore

com'è bello far l'amore non è vero?

lei è uno specialista o si tratta di scopate?

state zitto cialtrone voi mi rovinate

si la piazza per nuovi consensi carnali elettorali

o di mista natura

ma la verità in alcuni casi rimane una sola

la cercheremo più tardi tra le pieghe del panciotto

dell'onorevole signor sindaco

così impegnato a recuperar mazzette

da aver momentaneamente perso

gli altri tipi di appetito

a mani unte gioca a carte il capo della polizia

ha dato l'ordine di sfollare con la forza

delle sue truppe bene ammaestrate 

il corteo degli operai sempre meno pacifici

proprio mentre incassava la primiera

il polso della situazione glielo racconta il delatore

con la sua faccia da culo sempre pronta a nuove effusioni

intanto quel polso si svena

e le famiglie restano a bocca asciutta

si accontenteranno degli avanzi della costituzione

da portare in tavola insieme a un po' di pane raffermo

e una mela marcia come frutta

così tanto per restare in tema.

Come si cambia è un chiodo fisso

ripulire tutto dall'interno 

entri ed esci è una cipolla senza fondo che ti sporca le mani

che fa lacrimare gli occhi ogni volta che la tocchi

quello che ci vuole non lo so

io accendo roghi per colorare il paesaggio

bevo forte sputo a terra da un milione di anni

sono il matto del villaggio.

 


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