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Ogni lettore, quando legge, legge se stesso. L'opera dello scrittore è soltanto una specie di strumento ottico che egli offre al lettore per permettergli di discernere quello che, senza libro, non avrebbe forse visto in se stesso. (da "Il tempo ritrovato" - Marcel Proust)

La vie antérieure


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Pubblicato il 06/01/2014 12:00:00

 

J’ai longtemps habité sous de vastes portiques
Que les soleils marins teignaient de mille feux,
Et que leurs grands piliers, droits et majestueux,
Rendaient pareils, le soir, aux grottes basaltiques.

 

Les houles, en roulant les images des cieux,
Mêlaient d’une façon solennelle et mystique
Les tout-puissants accords de leur riche musique
Aux couleurs du couchant reflété par mes yeux.

 

C’est là que j’ai vécu dans les voluptés calmes,
Au milieu de l’azur, des vagues, des splendeurs
Et des esclaves nus, tout imprégnés d’odeurs,

 

Qui me rafraîchissaient le front avec des palmes,
Et dont l’unique soin était d’approfondir
Le secret douloureux qui me faisait languir.

 

 

LA VITA ANTERIORE

 

Lungo tempo abitai sotto arcate maestose

Che il sole sopra il mare ogni giorno infocava

E cui un lungo corteo di colonne donava

Ogni notte l’aspetto di grotte misteriose.

 

L’onda eterna del cielo l’azzurro rispecchiava

E insieme le sue voci cangianti e fragorose

Fondeva con gli accordi delle luci armoniose

Che l’ora del tramonto ai miei occhi recava.

 

Là vissi tra emozioni voluttuose e calme

Cullato dal fluire di suoni e di parvenze

E dagli schiavi nudi, profumati di essenze

 

Che il viso mi sfioravan con ventagli di palme

Ogni istante protesi a inasprire i tormenti

Del crudele segreto dei miei giorni languenti.

 

 

[ Traduzione di Giorgio Gramolini ]

 


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