il giallo s’intitola
MICIO-MICIO E L’ACQUARIO STRAPPATO.
Tutti scivolano
in una specie di liquido. L’aringa
in bianco sul banco
dell’accusato nega di sapere chi è stato
inchiodato dalla prova. Lo testimonia
lo sguardo del cuoco anche da morto.
Nella versione dell’ostrica tutta la colpa
è del mitilo. A dire del mitilo
non c’è mai stato un vero
delitto, ma un’alleanza dell’ostrica
con l’aragosta. Questo
sposta le indagini verso i quartieri alti
e il diritto di non presentarsi
dei pesci grossi per i motivi noti, la podagra,
la prima filiera occupata, i giornali
ghiotti di scandali, la sindrome
del ristorante cinese. Per i periti
l’olio era troppo bollente. Lo psichiatra
corregge: ‘SCOTTANTE!’. E questo
è molto importante per un equilibrato
giudizio sull’unico indizio che abbiamo
per far luce su necessità e caso
prima di tirare in ballo il gatto
o l’istinto suicidiario dello chef
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