Pubblicato il 01/10/2014 00:12:03
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Vado depredando classici amori indimenticabili, così ben mascherati da trarre l'inganno in doppio nome, luminoso e candido, chiaro come un'epifania. La speranza è come l'anima, per chi ce l'ha, non muore e nel delirio ermetico diletto di poco accenno avanza, attesa di canto, l'incontro giusto e definito per aversi infine come magia anelata. Superstiti d'amore e un'altra volta, amore
privo d'ogni norma che ricordar mille parole scritte o dette cuore a cuore. Uh,
che banale passaggio di metafore in rima più che usuale! ma se l'eco suona certa dell'ancòra e in fretta, a sigillare con un bacio, quel nome che solo si conosce, come per dire - bello incontrarti - ecco che viene, con la stagione, la solita speranza che termini mai, forse illusione o nulla, null'altro che desiderio, di parole, della sua voce cara.
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