Pubblicato il 08/01/2024 17:24:26
È poesia tipicamente esistenziale che, tramite dieci liriche, vuole tracciare un sentiero di vita, questa di Martin Palmadessa, Il poeta ci ha abituato a parole che scorrono e fluiscono, talora fortemente e sinteticamente, altre volte più dolci e levigate, a creare immagini che posseggono di per sé il valore e le incertezze universali della vita dell’uomo. Martin ne afferra fortemente il senso, fino a fissare immagini fuoriuscite da espressioni, con qualche visione di modernità, allo scopo di fare comprendere quanto la sua vita sia stata ricca di percezioni, sia negative che positive, comunque sempre destinate e diventare poesia pura. In tal senso, i versi della silloge sono testimonianza del nostro tempo, dove a rimanere ricca e nobile per bellezza è sempre e comunque la natura della terra romagnola, fatta di boschi silenziosi, dove vivono funghi e alberi “puntuti”, a testimoniare la nobiltà del pensiero umano, che sa svettare verso l’alto dello spirito. Lia Bronzi
« indietro |
stampa |
invia ad un amico »
# 0 commenti: Leggi |
Commenta » |
commenta con il testo a fronte »
I testi, le immagini o i video pubblicati in questa pagina, laddove non facciano parte dei contenuti o del layout grafico gestiti direttamente da LaRecherche.it, sono da considerarsi pubblicati direttamente dall'autore Martin Palmadessa, dunque senza un filtro diretto della Redazione, che comunque esercita un controllo, ma qualcosa può sfuggire, pertanto, qualora si ravvisassero attribuzioni non corrette di Opere o violazioni del diritto d'autore si invita a contattare direttamente la Redazione a questa e-mail: redazione@larecherche.it, indicando chiaramente la questione e riportando il collegamento a questa medesima pagina. Si ringrazia per la collaborazione.
|