Liberamente torno e fieramente
a me, dal notturnale giogo assolta
di lacrime e sudari in solitaria
quiete; a me, cui il viso solo snuda
il duolo nel reticolo dei solchi
che furono sentiero e condizione
a una sentenza impressa sul costato.
Acanto di dolore sulla pelle
e di vaghezza, il pianto nutre il seme
sopito dell'orgoglio, e il suo risveglio
nel feroce gemmare del mattino
disvela nuovi cieli all'orizzonte;
d'altri voli sulle ali tuona il vento
nei prodromi d'inverno e lo spogliarsi
tremulo dei rami è rito, passaggio.
Non fine. Torneranno a dischiudersi
sui tralci abbandonati e tra le spine
le iridi con i fiori, al primo sole.
I testi, le immagini o i video pubblicati in questa pagina, laddove non facciano parte dei contenuti o del layout grafico gestiti direttamente da LaRecherche.it, sono da considerarsi pubblicati direttamente dall'autore Romana Ricciardi, dunque senza un filtro diretto della Redazione, che comunque esercita un controllo, ma qualcosa può sfuggire, pertanto, qualora si ravvisassero attribuzioni non corrette di Opere o violazioni del diritto d'autore si invita a contattare direttamente la Redazione a questa e-mail: redazione@larecherche.it, indicando chiaramente la questione e riportando il collegamento a questa medesima pagina. Si ringrazia per la collaborazione.