Pubblicato il 15/02/2010 22:38:50
Forse è solo il silenzio del corpo che abbandono:
mi sporgo oltre il bordo d'un quadro, raccolgo manciate d'orzo e di grano, le offro a questi posti dagl' odori lontani, senza tempo;
attraverso colli incompiuti risalgo, allungo una mano da una cima innevata e asciugo le lacrime d'un bambino, destandone il sorriso racchiuso in un'onda.
Discendo lungo un pendio d'acquerelli sul lato d'un fiume, dove l'acqua risale alla fonte da un lago incontaminato di ricordi che giocano controcorrente.
Avanzo nell'ombra degl'ulivi calpestando il cielo nei solchi e districando rami e foglie intreccio una lettera tra le fronde;
m'arrampico su scale senza fine poggiate su rami irreali,
salto nel vuoto oltre l'orlo d'un dipinto
e rientro nelle stanze dei tempi andati, tra vecchie foto e cornici senza ricami.
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