Pubblicato il 16/05/2025 11:06:06
Il titolo non lascia adito a equivoci sulla linea del veloce libretto di 90 pagine. Però l’analisi parte dal sionismo ed il suo inconcepibile sviluppo. La storia, sulle spalle delle persone, ha indirizzato questa teoria ad esiti inimmaginabili alla fine del XIX secolo. Le colpe secondo l’autrice sono condivisibili fra gli attori della tragedia, anche se la parte principale è da addebitare ad Israele. La difesa iniziale si è trasformata in una politica che conosce solo l’attacco, ignorando d’essere uno stato circondato da “nemici”. Le fasi che avevano fatto ben sperare nella convivenza sono state tutte affondate dai gruppi di estremisti che alla fine sono risultati determinanti nei nuovi indirizzi. Oltre all’inevitabile bocciature della politica di Netanyhau preoccupa la presenza politica di estremisti ultraortodossi che tengono in pugno il governo con una lettura al contemporaneo dell’antico passato biblico. Ed è sulla base di questo che ormai, purtoppo, il pensiero mondiale non fa più alcuna distinzione fra le varie anime ebraiche. Sono considerati tutti, senza distinzione di geografica, israeliani guerrafondai, razzisti, xenofobi che ignorano persino la tragica lezione della Shoah.
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