QUAND' ERO BAMBINO
Scavo a fondo la memoria dei tempi
alla ricerca di ricordi perduti,
le gioie e i dolori, amori e profumi
d'un mondo vecchio del tempo dei lumi.
Qui voglio raccontar alcuni esempi
di vita sincera e sogni vissuti
tra pianure e mari, montagne e fiumi
giocavam coi santi e coi loro numi.
Vagando andavamo per le campagne
inebriati dal profumo dei fiori,
in cerca di nidi e a rubar frutti
dai sapori persi e amabili tutti.
Era magari per l'aria pulita
o per la cura di fertili terre
che d'erba o di grano, fieno o frumento
s'empivano i carri al sole e col vento.
In corti e su aie le belle danzanti
invaghir faceano i giovani bulli
e mentre i vecchi cantavan stornelli
le tarde cianciavan dei lor tempi belli.
Sarà forse per la bontà che allora
albergava in cuori forti e gentili,
temprati da guerre e magri consumi
che si era immuni da certi marciumi.
Così era la vita in anni lontani
con gente serena e piena di sogni,
ma ora che contan solo i mercati
ci fanno rimpiangere d'essere nati.
Chiuditi in casa mio povero vecchio
e scorda ballate, stornelli e amori,
si allungan le ombre sui cieli e sui mari
colture perfide di frutti amari.
Scivoliamo ormai su clivi perversi
e veniamo sospinti in angoli bui,
ed è per questo che io prego il Divino
di rendermi il sol... di quand'ero bambino.
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