Pubblicato il 21/10/2016 01:07:00
Il giorno lentamente si spegne, come l'immagine nello schermo di un vecchio televisore,lasciando spazio al buio della notte che impregna col suo umido, pesante odore le vie senza luci e le piazze deserte, come morte. Il vento freddo delle montagne passa veloce sui muri delle case, li tocca e scappa, impazzito, si rincorre poi scema improvviso, e subito ritorna a spazzare le strade, quasi volesse vincere il nero inchiostro delle tenebre, diluirlo col suo soffio invisibile, e ferito corresse urlando nei vicoli angusti, sotto la volta degli archi di antica pietra bianca, percuotendo gli scuri sbarrati, gli usci di legno intagliato e gli spessi cancelli di ferro battuto. Questi gli unici, rugginosi rumori insieme al mio sangue che pulsa caldo, il cuore che batte rabbioso gli eterni secondi di solitudine che mi separano da te.
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