Mi è piaciuto
per tutto il tempo
sprofondare nei versi solenni
di un Eschilo ostile
alla tracotanza.
I Persiani fieri di obbedire a un solo uomo,
i Greci mossi dall’orgoglio
di tener testa solo a se stessi.
Atossa piena di angosce sulla sorte del figlio
e del regno interroga il messaggero
e si calma alle sue parole:
<<Serse è vivo>>.
Come una madre, lei che è regina,
vive senza più tormento e
può prepararsi a ricevere il figlio,
lacero nelle vesti.
I sogni vanno difesi,
ma quando oltrepassano i limiti
di una natura tradita
recano danni incalcolabili.
Al tramonto aspetto
che le ombre
dei pensieri disperati
si tuffino nel rosso
fuoco.
Poi si tramutino
in flessuosa arrendevolezza
alla notte.
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