Pubblicato il 17/11/2017 13:17:26
La felicità È una nomade eremita Un'errabonda gitana
Più sovente Il suo canto perituro Si propaga Accompagnato Da una certa Evanescenza feroce
La felicità Emana le sue faville Invisibili E si fa ghermire Con affanno
Io l'ho sfiorata, la sua pelle graziosa E lei mi ha ammantata Con il suo calore E sfuggevole adesso Si assopisce In un talamo solitario
Io l'ho sognato, Il suo canto E ho tanto desiderato Che mi velasse Come una foschia gentile.
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