Pubblicato il 16/02/2018 18:52:16
Argentea gabbia era la sua vita. Canto melodioso doveva intonare per nascondere un destino dalla natura già tracciato. Stava al centro della stanza su di un tavolino intarsiato di lignei fiori ove poggiare qualunque cosa: un telefono un block-notes un suppellettile decorativo un fardello da parcheggiare un'alta candela da spegnere ed accendere all'occorrenza. Ammirato come oggetto prezioso era spettacolo preferito dagli ospiti di casa. Nella gabbia d'argento consumato solo la luce accarezzava l'anima quando le verdi tende della stanza sipario d'una vecchia finestra della vita si schiudevano per celare agli occhi indiscreti dei passanti quella strada confinante le possenti mura. Udiva il pianto del suo consumarsi gocciolare e solidificarsi per il gelo che il posto aveva preso di quel tiepido sole d'amore che lo avrebbe in vita conservato. Sperava che qualcuno volesse cambiare l'arredamento... ma così non fu! Dopo anni di solitudine e dolori mai rivelati il piccolo mondo ove abitava più non udì cinguettio alcuno.
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