Nel mezzo del cammin di nostra vita
Alla fine del volo di vostra morte
mi ritrovai per una selva oscura
vi perdeste, al di fuori di una landa, chiara
ché la diritta via era smarrita.
ma la strada, anche se curva, non aveste abbandonato.
Ahi quanto a dir qual era è cosa dura
Che ci vuole a tacere della semplicità di
esta selva selvaggia e aspra e forte
questa landa nuda dolce e mite
che nel pensier rinova la paura!
che, nel riviverlo, non ne avreste paura alcuna!
Tant’è amara che poco è più morte;
Molto più che nettare, amabile è la morte;
ma per trattar del ben ch’i’ vi trovai,
quindi non avreste potuto narrare del male che non vi trovaste
dirò de l’altre cose ch’i’ v’ho scorte.
e di tutte le altre cose che non vi si manifestarono.
Io non so ben ridir com’i’ v’intrai,
Sapete senz’altro ridir di come non vi entraste,
tant’era pien di sonno a quel punto
tanto vigili foste in realtà in ogni atomo
che la verace via abbandonai.
che quella meta, falsa, trovaste.
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