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di generoso simeone
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Pubblicato il 11/10/2018 23:49:18

 

Lontano dalle luci della città

il firmamento risplende nel buio della notte.

Lo sguardo  penetra

la profondità del cielo,

la ragione  si perde

lungo gli infiniti  e misteriosi percorsi

in cui si manifesta il Divino.

All'alba dei tempi

gli auspici dei sacerdoti seguivano i segni delle Divinità

nei movimenti delle costellazioni e dei pianeti,

del sole e della luna.

Dai deserti della  Mesopotamia e  dell'Egitto

gli Dei animali  muovevano i destini  degli uomini

e i cantori  dell'Ellade narravano le gesta degli Dei pianeti

nell'etereo universo dello Zodiakos.

La volta celeste

determinava i destini  di ogni  essere vivente,

delle piante, degli animali  e del mondo  inanimato,

il mistero e il divino

si fondevano in una sacra  pioggia

che penetrava ogni cosa del creato.

Tutto era sacro: divinità, magia,  poesia e scienza

si fondevano in un sogno unico di bellezza

ed ogni stella cadente era un angelo  benefattore

che portava  con sé desideri di felicità.

Negli abissi sconfinati

si materializzano i sogni e le paure

dell'inconscio tormentato dell'Umanità;

le sue virtù e le sue debolezze

nei dodici segni del cielo stellato,

dodici come gli apostoli di Cristo.

Un cuore puro vede nel firmamento

l'infanzia del genere umano,

gli eterni simboli del sacro

che alimentano la sua anima di energia vitale.

Il destino è nelle stelle,

specchio dell'infinito universo

che è in ognuno di noi!


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