Stamane, rose d’aurora profumano drappi di nuvole,
tu sei come il sole che sopra d’oro vi brilla –
un cigno perso in pupille di lago, acqua chiara
appartenente ad un’antica memoria di cielo
nella costellazione azzurra d’ogni desiderio,
due passi con te dal primo fiore all’infinito.
Eri passata nella sera luminosa e chiara, luna,
il sorriso scolpito sotto le fossette, rosse
d’un’emozione d’amore, il tuo nei gemiti
dipinti ad accendere il buio del silenzio
straripava nelle lenzuola fra le stelle, tu astro
nello sgargiante arcobaleno d’un’elegia di voglie.
Ora t’attende il tappeto d’ogni via, un tappeto d’oro
s’intarsia di luce fiera, quando tu passi
io ti venero poichè, se ogni passante ti lusinga,
tu, innamorata, volgi a me il mare degli occhi,
io nel velo nocciola mi perdo confuso, occhi d’anima –
i fili d’oro dei capelli fluttuanti nel vento, trecce di sole.
Tornerà, sui vetri ombreggiati dalla fuliggine del camino
l’acqua fresca di baci della sera, pioggia ad aghi sottili,
noi ubriachi di felicità, nel buio della notte scintille d’ebano
i nostri pensieri accesi d’amore – tu saluterai le mie carezze
fra le tue cosce bianche e snelle sospirando in una nuvola –
mi sveglierò al suono di campanelle dei tuoi bracciali.
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