Come la riflessione dello specchio
è di avere requisiti reconditi
per la domesticazione delle immagini
così io ti guardo coi miei occhi sempre uguali
diventare ogni volta un nuovo motivo di vanto
tra epigoni industriali di cobalto e di vanadio
oh mia lama, dottrina di un sogno di vene tagliate.
Il sangue ormai è valuta intercambiabile
una dodicesima parte siede a tavola
lungamente attenzionata da operatori dell'igene mentale.
Ma dove mi trattengo è sulla punta della lingua
dove in vero, si trasfondono i versi, clorofilla delle mie battige.
La lungaggine con la quale interloquisco
è il solo refuso che oso permettermi,
di traverso ai miei stati di coscienza.
Permanente è invece una certa propensione al fallimento.
Proverei senza indugi una fuga frenetica
se non mi prendesse frenesia di restare fermo.
L'attesa è la mia risorsa endemica.
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