Pubblicato il 15/10/2010 22:20:37
Singhiozzando canterellando vieni ancor tu vento d’autunno che ti bei di ghiacciare le nostre lacrime amare singhiozzando canterellando
Ascolta. Sguinzaglia i suoi tram la città sferragliante nel buio dei nostri mattini. Non sa dormire che un breve istante poi getta tentacoli grigi dal fondo dei torbidi sogni.
È un attimo solo il sussulto che incrina la vita. Somiglia a un sorriso che fende un volto di pianto, poi il tempo riprende la strada ritrita.
E singhiozzando e cantando tu torni a noi vento d’autunno che ti diverti a gelare le nostre lacrime care con un singhiozzo ed un canto.
Che ne è dei mattini di luglio, dei dolci boschetti del parco, delle balaustrate a specchio sul lago affacciate a godersi l’arrivo dei bianchi navigli?
Ciò che regali ai tuoi figli è un nero corteo di alberi spogli è questo gelo che vieta perfino una lacrima all’anima inquieta.
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