Pubblicato il 20/02/2020 09:51:32
Così era una strada, il suo marciapiede, l'ultima dimora d'un lenzuolo, sudario del suicida. Così era la macchia violenta di sangue, il segno dell'impatto: la vita contro il suo dolore.
E si camminava a fianco senza sgomento né pietà: l'indifferenza svela l'altro, la sua estraneità, abitatore d'una distanza tra la metafisica ed il caffè. Parla ancora quel morto e ad altre morti suicide s'affianca.
Un tempo che vidi vissi vinsi dentro la sconfitta delle ore, affidate esuli ad un'ingenua preghiera, perché dei morti minuti si nutrono i giorni a venire, in vesti di ansie e timori.
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