Del giorno, il calore sento,
a occhi chiusi respirando,
gemme di pensieri attendon
la schiusa, al calar del sole.
Insonne, tra aulenti sensi,
odo dell'alma i fragori,
anelando quell'amore,
nell'incontro tra l'incanto
e la gloria che non duole.
Come posso lestamente
trascorrer lo stanco giorno,
che morire solo vuole
nella più profonda notte
dei focosi desideri?
Occhi d'ebano non menton,
ma conquistano soltanto,
sospesi in mesti palpiti
di più segreti pensieri.
Rapito da amene fiamme
mostro fragilità, dianzi
all’agognato appetito
di lasciarmi sopraffare
dal vero e proibito amore.
Sempre potran folgorare,
come non sospettabili
ed assai imprevedibili
sconfitte, ora inferte al cuore.
Sento che nell’alcova,
solo noi due assieme,
bruceremo sul rogo
della vorace Venere:
vorticosa ci spingerà
verso volti, cancellati
dall’incandescente gioco,
già divenuto cenere.
I testi, le immagini o i video pubblicati in questa pagina, laddove non facciano parte dei contenuti o del layout grafico gestiti direttamente da LaRecherche.it, sono da considerarsi pubblicati direttamente dall'autore Arcangelo Galante, dunque senza un filtro diretto della Redazione, che comunque esercita un controllo, ma qualcosa può sfuggire, pertanto, qualora si ravvisassero attribuzioni non corrette di Opere o violazioni del diritto d'autore si invita a contattare direttamente la Redazione a questa e-mail: redazione@larecherche.it, indicando chiaramente la questione e riportando il collegamento a questa medesima pagina. Si ringrazia per la collaborazione.