Mi mancano le nostre conversazioni papà,
nei lunghi pomeriggi nella città straniera,
nell’abisso del silenzio in cui sei caduto
non riesco a trovare più te e me stessa.
Ci sono giorni in cui ti parlo e ti parlo
nella stanza d’ospedale senza finestre,
chissà quanti baci ti ho dato, nella vita
non te li ho mai regalati, probabilmente.
Papà ascoltami, è vero tutto ciò che dico,
anche questa lacuna infinita nei giorni,
finché ti sussurro che il tempo è brutto,
è così cupo, fa freddo e piove fuori.
Non posso raccontarti che c’è un bel sole,
che nascono vite, che i fiori stanno sbocciando,
perché tu adoravi la primavera, ma adesso
in questo letto sei rimasto imprigionato.
Fuori e nella mia anima piove…
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