Pubblicato il 09/07/2020 17:01:33
“C’è un luogo, dove la pace della natura filtra in noi come la luce del sole tra gli alberi. Dove i venti ci comunicano la loro forza e gli affanni si staccano da noi come foglie. Non è difficile arrivarci: basta guardarsi dentro ed avere un cuore pulito. Devo ritrovare quella parte di me che da troppo tempo è indebolita dagli avvenimenti della vita, da quel peso che ci portiamo dentro e che ci impedisce di essere spontanei con noi stessi e con gli altri. Come disse David Thororeau:” Cerca di vivere bene perché il minuto presente è carico di eternità. In ogni ora del giorno e della notte sforzati di abbellire il momento che passa”. Romano Battaglia, si pone mille quesiti sulla vita in generale, come ad esempio: “A che serve l’aver conosciuto molta gente e le grandi città del mondo se restiamo ignoti a noi stessi. La mente umana è capace di sconfiggere gli atteggiamenti sbagliati e può riportarci sulla strada della verità. Noi siamo su questa terra e non sappiamo come. L’importante è credere che ci sia qualcosa al di là. La natura ci insegna anche a pensare, a riflettere. L’immenso cielo cerca le nuvole per creare immagini fantastiche nell’aria limpida. I campi desiderano la pioggia per bagnare i semi e dare raccolti copiosi, la vita dell’uomo chiede l’amore per riempirsi di poesia e di dolcezza.” Questo breve racconto, simile ad un diario, Romano Battaglia ci lascia un capolavoro quasi autobiografico, dove il senso della propria vita è la chiave del suo cuore. Vivendo un periodo difficile della propria vita, quasi sentendo un profondo disagio nel mondo, cerca un po' di pace, un po' di solitudine lontano. Lo scrittore, immedesimandosi nel personaggio del libro, immagina egli stesso, di compiere un viaggio in un monastero isolato, sperduto, per trovare un vecchio monaco che potrà aiutarlo a capire il senso della vita. Proust scriveva “Il vero viaggio della scoperta non consiste nel cercare nuove terre ma nel vedere con occhi nuovi”. Romano Battaglia, vive questa nuova esperienza che alla fine lo renderà più forte di prima, alla ricerca dei valori che possono donarli quella serenità e felicità di cui tanto ha bisogno. Tutti siamo alla ricerca di trovare noi stessi, la strada della felicità, anche se, spesso, affoghiamo nei mille problemi e rumori quotidiani, che ci riempiono di ansie, paure e insicurezze personali per il futuro che accadrà, dimenticando noi stessi e la nostra famiglia. L’autore, in prima persona, vive questa difficoltà e desidera un modo per trovare la serenità e un po’ di silenzio intorno a sé. Nel testo, risalta l’importanza di cogliere l’attimo, di rendere ogni momento quotidiano unico, vero e importante, da vivere con un “Cuore Pulito”. Bisogna avere speranza e trovare quella forza innata, presente in ognuno di noi e farla emergere a galla, liberandoci dalle catene della mente che ci soffoca. Fermarsi un attimo e porsi qualche domanda su noi stessi e sul mondo ci aiuta a risanarci, ristora il cuore e la mente. A volte sentiamo un profondo disagio e irrequietezza, quasi frenesia per il futuro incerto. Cerchiamo di andare avanti, senza capire dove stiamo andando. Ci tuffiamo nel buio, a cuor leggero. Può capitare a tutti di attraversare un periodo difficile, dove tutto sembra buio e sembra impossibile riemergere. Per questo, a mio parere, il libro di Battaglia ci invita a vivere un “Cuore Pulito”, per fare un po' di chiarezza con noi stessi e con il mondo che ci circonda. Spesso le paure, la solitudine possono annebbiare la mente e la nostra anima. E come Atlante della mitologia greca, che fu costretto da Zeus a tenere sulle spalle l'intera volta celeste, ci carichiamo ogni giorno sull'avvenire, senza capire il perché di tutto ciò. Per questo, il mio piccolo invito, è quello di essere noi stessi, di liberarci dal peso dei problemi. Di capire, anche se siamo soli nella vita e con nostri problemi, come disse il grande poeta Quasimodo : “ognuno sta solo sul cuore della terra, trafitto da un raggio di sole”, e questo lo sarà per sempre. Alla fine però come la prima luce dell'alba, come quando entri in un tunnel e vedi in fondo una luce, ci sarà sempre qualcuno per te,ci sarà sempre qualcuno pronto a porgerci una mano, una pacca sulla spalla affinché tu possa continuare il tuo cammino nella vita. La speranza, l'amore sono due cose che ci fortificano, ci nutrono e ci mantengono in vita, ci fanno sentire uomini. L'uomo è nato per stare con qualcuno, con la consapevolezza di affrontare quasi tutta la sua vita completamente solo o sola. Parlare con un altro, sia esso un vicino, amico o famigliare ci aiuta, ci libera. Due sono le cose a cui tutti aspiriamo, di cui tutti abbiamo bisogno: degli amici e una famiglia. I primi se si è fortunati rimarranno con noi per po' di tempo nella nostra vita, fianco fianco a crescere e affrontare gli stessi problemi e difficoltà. Mentre la seconda, la famiglia, quella che ci ha messo al mondo, quella che come un batter di ciglia ci ha aperto gli occhi sulla vita, quella che ci porge una mano ogni volta che piangiamo, che cadiamo, quella che ci conforta quando ci sentiamo tristi e soli, quella che ci rassicura e ci offre un nido di protezione e rassicurazione, anche nel buio; alla fine ci lascerà andare, quando saremo pronti, tenendoci una mano da lontano, per realizzare il nostro sogno, quello di crescere e diventare uomini o donne del futuro, per diventare padri e madri e capire che loro hanno le chiavi del loro sogno. Gli amici e la famiglia, le hanno custodite per un po', per alleggerire il loro animo dalle incertezze, dalle paure e dalle difficoltà che fanno di tutto per perderci, per farci perdere la speranza, come colui il quale che cerca la strada di casa come e non sa come ritornarci o come un bambino che piange del buio e non sa perché. Per questo imparare l'ignoto, ciò che ci spaventa, va affrontato. Bisogna darli un volto, farcelo amico o amica. Anche la solitudine, una via difficile da seguire, perché nessuno è amico o amica di una via solitaria, può darci mano, una carezza sul viso, una pacca sulla spalla, un po' di pace,la luce dei nostri giorni, come quando piove e la pioggia innaffia tutti i fiori, amandoli tutti in modo incondizionato. Trovare un nostro spazio interiore, non significa rifugiarsi dal mondo o darsela a gambe, ma semplicemente fare un certo ordine con noi e con la nostra vita, per essere più forti di prima. Certamente, come Battaglia disse, avere un cuore pulito, non è cosa facile, pochi ci riescono a colpo sicuro, ma in fondo siamo tutti uomini, fatti di cuore, il motore della vita. Viviamo nell'incertezza di cadere. L'uomo come tale vive l'attimo, con la consapevolezza che prima o poi cadrà e non sa ce l'ha farà . Sta a noi, prendere una decisione con noi stessi e di cercare quella forza interiore oppure no. Se affidiamo la nostra anima a qualcuno che amiamo o con la luce della fede, prima o poi ci rialzeremo, a testa alta con il sorriso tra le mani. Come disse l di Romain Gary, citato dallo scrittore nel testo: “Ciò che conta nei momenti difficili non è quello che è vero o quello che è falso, ma quel che ci aiuta a vivere”. Papa Giovanni Paolo II una volta disse : “Non lasciatevi vivere, ma prendere nelle vostre mani la vostra vita e vogliate decidere di farne un autentico e personale capolavoro”!
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