Pubblicato il 06/01/2008
I primi versi di Marcel Proust
[Domenica 13 maggio 1888]
A Daniel Halévy.
A Daniel Halévy, mentre lo guardo durante il primo quarto d'ora di punizione.
Tamisé, le soleil égoutte ses pleurs d'or Sous la paix du sapin vénérable qui dort Tamisé, le soleil sème des taches blanches Aux pieds des vieux sapins violés de pervenches.
Tamisé le soleil attiédit ses opales Sur la fraicheur des lacs nimbés de brouillards pales Rève morbide!... O Roi cruel, jeune Tueur Père accablant du lourd sommeil de la sueur.
Depuis l'éternité du Rève tu tourmentes Les hommes musculeux, les vierges charmantes Et tu mets l'aiguillon du Mal dans leur néant Tu lasses de lumière ô Roi très accablant Et je sens m'irriter lentes et douloureuses Des splendeurs de soleil et des paresses d'yeuses Dormant à l'ombre au lourd soleil, en plein midi.
Puisque je suis rivé par le Rêve mauvais A ton exécrable Palais. Pour la vie Ô Soleil. Du moins je te maudis Et je veux chaque jour saigner ton sang, ta mort
Je te maudis au nom des pâles noetambules Des assoiffés de métalliques erépuseuIes Qui déçus dans Ieur rêve héroïque et troublant Te maudissent ôRoi cruel farouche et blanc Et songent aux fraîcheurs bleuissantes des nuits Près des mystique [sic] chats ..................
Smorto, il sole stilla lacrime d'oro sotto la quiete del venerabile abete che dorme; smorto, il sole semina macchie bianche ai piedi dei vecchi abeti violati di pervinche.
Smorto il sole intiepidisce gli opali sui freschi laghi nimbati di brume pallide. Sogno torbido!... O Re crudele, giovane Assassino, Padre opprimente del sonno greve di sudore.
Sin dall' eternità del Sogno tormenti gli uomini muscolosi, le vergini incantevoli, e metti il pungolo del Male nel loro nulla, la tua luce è stanchevole, o Re sì opprimente, e mi irritano i lenti e dolorosi splendori solari e la pigrizia dei lecci addormentati all' ombra del sole grave, in pieno meriggio.
Poiché sono inchiodato dal Sogno malvagio al tuo esecrabile Palazzo, per la vita, o Sole, almeno ti maledico e voglio ogni giorno far scorrere il tuo sangue, la tua morte; ti maledico in nome dei diafani nottambuli, degli assetati di crepuscoli metallici che delusi nel loro sogno eroico e inquietante ti maledicono, o Re crudele spietato e bianco, e pensano alla frescura azzurrata delle notti accanto ai mistici gatti ..................
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