Pubblicato il 12/03/2011 14:49:31
Germoglio (sul buddismo e sulla trascendenza dalla materia)
A mio padre
In te, nella tua tomba mi distesi, padre e così divenni pietra di cera e colai goccia a goccia sullo stelo del fiore appassito
Nel marmoreo tuo profilo dell’oltre mi ghiacciai di perdenza e mi gettai nel vuoto io, aquila senza ali con gli artigli recisi di rosa e di spine provai il Nulla e in esso mi dispersi.
Vagai, dunque, per praterie desolate attraversai nei deserti le tempeste di sabbia mi arrampicai esitante e affannata sulle cime innevate e lì mi posai per abbeverarmi alle sorgenti della luce.
Mi sciolsi, allora, come la neve e percorsi i torrenti tramutata in acqua e nel viaggio mi ritrovai molecola e poi atomo e poi ancora soffio e quando giunsi a valle divenni erba e – ti vidi – padre affianco a me, anche tu germoglio.
Tratto da "Di grano e di mele" in corso di pubblicazione - Edizioni Progetto Cultura
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