Pubblicato il 12/11/2019 20:24:02
Recentemente il Premier Britannico Boris Johnson si è recato in visita al Presidente Francese, all'Eliseo. Nel corso dell'incontro, Mr Johnson è stato ripreso con i piedi su di un tavolino. Il Premier ha studiato a Eton e a Oxford, ha scritto un libro su Roma Antica. Talora è intemperante, ma bisognerebbe ricordarsi qual è il temperamento Britannico – almeno quello di un tempo. Guida una delle Nazioni più importanti del Mondo ed è impegnato in una operazione politica neppure semplice. Nessuno dimentica che la tragedia attuale dell'Europa è costituita dall'immigrazione. Non può dimenticarsene quindi Johnson che, al più, dovrà gestirla direttamente dal suo Paese nuovamente indipendente. A sud est di una immaginaria linea che unisca Gibilterra a Lampedusa e, di lì, arrivi a Istanbul non ci sono fabbriche di armi da fuoco. Laddove non vi è produzione industriale pesante, almeno di un certo tipo, vi è la pesante produzione di guerre e guerriglie che non finiscono mai. Chissà perché in questi luoghi continuano ad arrivare le armi pesanti: da questi luoghi, continuano a fuggire esuli e rifugiati. Una emigrazione così disperata, a mia conoscenza, non ha precedenti. La cronaca del passato comprende anche altri momenti topici per le estremità umane e le loro appendici, come nel caso di Kruscev all'Assemblea delle Nazioni Unite il 12 ottobre 1960. Un rappresentante di un piccolo Paese stava protestando contro l'imperialismo e il Presidente Sovietico, chiamato in causa, si tolse e sbatté - ripetutamente ed eloquentemente - una propria scarpa sul banco. Le proteste dei piccoli Paesi sono inutili: il sommo Machiavelli scrisse che non è opportuno allearsi con chi è troppo più forte di te. Relazioni troppo confidenziali con Paesi più grandi dei tuoi sono svantaggiose. Anche in quel caso, fu il caso di lasciare che i rappresentanti di Grandi Nazioni facessero un po' quello che volevano. Anche se possono mettere i loro piedi un po' dove vogliono, non è così difficile prevedere dove finiranno.
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