Pubblicato il 07/02/2016 10:54:09
Il tuo arco è tra le nubi, antico signore della vita hai deposto la tua ira e acceso una promessa: mai la terra sarà distrutta per tua volontà
ma hai scordato di disarmare la tua specie eletta dio degli eserciti, e tra le nostre dita corre il sangue di molte generazioni, e il suo odore aspro dolce e pungente piace al tuo popolo e chiede altro sangue sempre, meglio se giovane e fresco e strappato con vile voluttà.
Hai rinunciato per sempre al tuo arco, signore ma noi, frecce puntate contro il centro della vita stessa, siamo ancora i tuoi eserciti
schierati senza freno di parola o pianto cuori duri, infelici, e fronti rese ottuse dal dolore chiudiamo lo sguardo all'innocenza
affondiamo dentro il gorgo del rancore agiamo la tua vendetta antica, contraffatta da voglia di giustizia e libertà.
E io attendo, attendo che deponiamo finalmente l'ira e brilliamo anche noi tra le nubi del cielo di mille luci, che non devastino e sconvolgano
e prosciughino nel fragore e nell'odio quel che resta dell' umana sorgente dell'amore, tra noi e questa terra ferita che ci alberga.
Il tuo arco è nel cielo,signore ma il cielo s'allontana piangente né può spegnere i fuochi che incendiano
cuori e menti del tuo popolo, scelto a una alleanza nuova con la vita a una promessa da subito tradita
e il grande arco nel cielo e i suoi vivi colori presentano il conto d' una cieca violenza che infrange il patto antico stipulato con te
il sogno della pace inscritto nel tuo segno, luminoso e incompreso, mentre gode della tua impotenza, usurpato dio dell'amore.
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