Il bosco silente è la mia dimora
dimentica del mondo e della paura
vago come una fata leggera
e accarezzando i robusti sugheri
mi imbevo della loro antica e pura linfa
che rinsalda ogni filo con la storia.
Sfioro il muschio delle pietre, vive
schierate in attesa che io ascolti
la loro misteriosa memoria,
dono di magica pace e nuova energia
che fluiscono in queste ore senza tempo,
rinnovando il sangue delle mie radici.
Mi abbandono alla quiete
vestendomi d'aria incantata,
custodita dall'arcaico silenzio
e cullata dalla voce delle pietre
mi arrendo, fata imperfetta
figlia di questo sortilegio.
Alle pietre della mia terra, la terra dei nuraghi.
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