Sovra l'orlo di un rio lucido e netto
il canto soavissimo sciogliea
musico rossignuol, ch'aver parea
e mille voci e mille augelli in petto.
Eco, che d'ascoltarlo avea diletto,
le note intere al suo cantar rendea;
ed ei vie più garria, che lei credea
vago, che l'emulasse, altro augelletto.
Ma, mentre che 'l tenor del bel concento
raddoppiava più dolce, a caso scòrse
l'imagin sua nel fugitivo argento.
Riser le ninfe: ed ei, ch'allor s'accorse
schernito esser da l'acque, anzi dal vento,
a celarsi tra' rami in fretta corse
Un pò di barocco ogni tanto male non fa
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