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L’anno che verrà

Argomento: Letteratura

di Mario Vellone
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Pubblicato il 26/12/2023 14:58:05

l giardino delle stagioni, l'anno sta per piegare il capo, una virgola d'argento tra le pagine del nostro tempo. Come il grande Gatsby che scompare nella notte, così l'anno fa la sua uscita, lasciandoci con l'eco delle sue feste e l'ombra delle sue riflessioni. "Partire è morire un poco," disse l'illustre Edmond Rostand, e così ci inchiniamo alla fine di questo atto, pronti a sussurrare un grazie e un addio.

 

Nell'abbraccio di questa fine, ci avvolge una melodia di Proustiana nostalgia. Le madeleine dell'anno appena trascorso risvegliano ricordi, alcuni dolci, altri amari, come pagine d'inchiostro che lentamente si dissolvono nelle acque del nostro passato. Shakespeare, il drammaturgo immortale, avrebbe certamente elogiato il palcoscenico di quest'anno, ricco di commedie e tragedie, dove ognuno di noi ha recitato il suo ruolo con maestria o imperfezione.

 

Ma, ahimè, mentre ammiriamo il crepuscolo di questo anno, non possiamo fare a meno di interrogarci con Wildeana ironia: "È l'anno che si lamenta o siamo noi che ci lamentiamo dell'anno?" In una commedia di errori e trionfi, ci troviamo a scrutare il palcoscenico del tempo con una risata maliziosa, consapevoli che ogni atto ha il suo epilogo.

 

Ed eccoci pronti a sollevare il sipario sull'anno a venire, un palcoscenico ancora senza scenografi. Con la penna di Keats, cerchiamo la poesia nelle stelle e le speranze nel buio dell'ignoto. "Scintille di eternità" brilleranno nell'aria, come un nuovo atto che si snoda tra le parole di Eliot, una canzone dell'eterno presente che danza con il futuro.

 

In questa commedia umana, sottolineiamo ogni battuta con l'inchiostro delle nostre decisioni. "To be or not to be," si domanda il nostro Hamlet interiore, mentre affrontiamo le sfide di un nuovo atto. In questa pièce chiamata vita, ricordiamo le sagge parole di Dickens: "Il tempo sarà bene speso, se ti è piaciuto spenderlo bene."

 

E così, in questa danza tra le virgole del tempo, salutiamo l'anno appena trascorso con una mescolanza di saggezza e follia, citazioni e ironia. Che il prossimo atto sia una sinfonia di speranze e successi, un capolavoro di risate e lezioni apprese. "Alla fine," come disse Tolstoj, "tutte le famiglie felici sono uguali; ogni famiglia infelice è infelice a modo suo." E così, cari spettatori, prepariamoci a vivere il prossimo atto, unico e irripetibile, nella grande pièce della nostra esistenza.


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