Laura Costantini
- 28/04/2015 10:54:00
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mi scuote profondamente. non vedo passività, vedo una scelta consapevole di totale abbandono, di lasciarsi abitare. il chiodo è senza quadro, perché non cè cornicie che contenga limmaginario. questo tu inoltre non è necessariamente un uomo, può essere il proprio "spirito libero e creatore, dionisiaco.
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Maria Musik
- 28/05/2011 11:29:00
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Bellissima poesia ma mi ha fatto storcere un po il naso (specie la chiusa). Questo modo di sentirsi e percepirsi, tipicamente femminile, solo se un amato "lui" ci "guarda" é una piaga dellio. Abbiamo lottato e siamo cresciute nel tentativo di raggiungere un autoriconoscimento che ci restituisse dignità e ruolo e ci permettesse di pretendere di essere riconosciute. Credo che se, anche a denti stretti, rimaniamo aggrappate alla coscienza della compiutezza del "capolavoro" che ognuna di noi, che ogni essere umano, è (in fieri o, già, compiutamente) anche laltro ci riconoscerà e vedrà la nostra bellezza. Questo essere immaginario, che esiste solo per compiacere lessere amato è commovente e "romantico" ma mi induce unimmensa pena. E come non potrebbe... un chiodo senza quadro... un segno sul muro ad indicare quale è il mio posto che resta vuoto perchè non esisto! No grazie, io passo: voglio un amore per cui danzare e narrare storie ma che mi lasci esistere in sua assenza.
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