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Commenti al testo di Gian Piero Stefanoni
Eratoterapia

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 Roberto Mosi - 03/03/2019 19:07:00 [ leggi altri commenti di Roberto Mosi » ]

Ritengo utile riportare da Eratoterapia, il testo della Lettera a Marta, citato nella recensione di Gian Piero Stefanoni, sulla poesia

"Per Marta

Cara Marta,

ti scrivo questa lettera nel momento in cui cominci a comporre i primi versi.
Credo che sia possibile curarsi con la poesia, per vincere le paure, stati di sofferenza, per stringere
sogni che passano in volo, per divertirsi. La voce della poesia arriva dal dentro, potente nelle ore della
notte, debole e distratta il giorno. Porta sollievo, se non guarigione, dolcezza di ricordi, sapori tenui di
malinconia.
Fai in modo che il tuo comporre sia una voce essenziale, senza fronzoli, che navighi in mezzo al vero
della vita, giocando, a volte, se credi, con i riflessi che brillano dagli specchi del mito. Nella ricerca dei
toni della voce, fatti guidare dall’equilibrio, lontano da accenti eccessivi o sbiaditi, tieni la barra del timone sul quadrante della leggerezza, la vela aperta sui venti che spirano dal mondo degli affetti, dell’emozione, dell’amore.
La voce risuoni di un timbro autentico, non oscuro, lascia passare lontano la nostalgia del passato, indossa, se credi, a volte, la giubba del giullare pronto a sorprendere, a sorridere con gli altri, lontano dalla solitudine. Evita, poi, i cascami ammuffiti delle vecchie stagioni della poesia, che hanno fatto
il loro tempo.
Prendi, dunque, con presa leggera la mano della poesia e cammina con lei oltre il presente, lancia lo
sguardo, con quello che di bello e sensibile c’è in te, ai tempi prossimi che stanno per arrivare, saggia la
loro consistenza, crea percorsi coinvolgenti per te e per gli altri.
I tesori di Erato, della poesia, possono essere la tua medicina, garantirti la salute, salvarti dalle sfere
opache della nostra epoca, distillare per te gocce di felicità.

Felici poesie,

Nonno Roberto "

 Roberto Mosi - 03/03/2019 18:56:00 [ leggi altri commenti di Roberto Mosi » ]

Ritengo utile riportare da Eratoterapia, il testo della Lettera a Marta, citato nella recensione di Gian Piero Stefanoni, sulla poesia

"Per Marta

Cara Marta,

ti scrivo questa lettera nel momento in cui cominci a comporre i primi versi.
Credo che sia possibile curarsi con la poesia, per vincere le paure, stati di sofferenza, per stringere
sogni che passano in volo, per divertirsi. La voce della poesia arriva dal dentro, potente nelle ore della
notte, debole e distratta il giorno. Porta sollievo, se non guarigione, dolcezza di ricordi, sapori tenui di
malinconia.
Fai in modo che il tuo comporre sia una voce essenziale, senza fronzoli, che navighi in mezzo al vero
della vita, giocando, a volte, se credi, con i riflessi che brillano dagli specchi del mito. Nella ricerca dei
toni della voce, fatti guidare dall’equilibrio, lontano da accenti eccessivi o sbiaditi, tieni la barra del timone sul quadrante della leggerezza, la vela aperta sui venti che spirano dal mondo degli affetti, dell’emozione, dell’amore.
La voce risuoni di un timbro autentico, non oscuro, lascia passare lontano la nostalgia del passato, indossa, se credi, a volte, la giubba del giullare pronto a sorprendere, a sorridere con gli altri, lontano dalla solitudine. Evita, poi, i cascami ammuffiti delle vecchie stagioni della poesia, che hanno fatto
il loro tempo.
Prendi, dunque, con presa leggera la mano della poesia e cammina con lei oltre il presente, lancia lo
sguardo, con quello che di bello e sensibile c’è in te, ai tempi prossimi che stanno per arrivare, saggia la
loro consistenza, crea percorsi coinvolgenti per te e per gli altri.
I tesori di Erato, della poesia, possono essere la tua medicina, garantirti la salute, salvarti dalle sfere
opache della nostra epoca, distillare per te gocce di felicità.

Felici poesie,

Nonno Roberto "