Alessandra Ponticelli Conti
- 20/01/2012 16:33:00
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Da una parte il mondo innocente dei bambini, dallaltro quello costruito sullinganno degli adulti nel quale è possibile comunicare solo se ci si arrende alla menzogna. Chi, come il poeta, ha ceduto una sola volta (e solo per combattere la crudeltà dei grandi) è destinato a rimanere per sempre un eterno fanciullo al quale non resta che unillusione: rimettere in ordine il mondo, giocando. Una riflessione profonda e amara: "crescere", significa, inevitabilmente, abituarsi alla falsità.
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Roberto Perrino
- 20/01/2012 13:35:00
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molto molto bella, è una narrazione dolce e piena di forza insieme, in unatmosfera di bilancio al ripensare un gesto di potere e libertà, una bella proposta
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Alessandro Mariani
- 20/01/2012 11:01:00
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Ciao Loredana. Ho apprezzato questa poesia, lho trovata molto simile ad una narrazione in prosa. La sua semplicità, il suo stile dimesso mi è piaciuto molto. Ho notato questa passaggio dalla prima alla terza stanza, un cambio di ambientazione. E ho pensato ad unassociazione di idee che a stento, per la profondità, riesco a decifrare. Ciao
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