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Commenti al testo di Franca Alaimo
Fuoco e neve
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luca santilli
- 13/01/2014 22:18:00
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Grazie mille per il tuo commento..troppo gentile...mi hai emozionato..
riempi con le tue parole tutti i silenzi...scrivere è un dono ...è rimpiere luniverso di emozioni..eterne..e tu lo sai fare bene
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Gian Maria Turi
- 24/05/2012 22:50:00
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Senzaltro quel "non italiano" non voleva avere riflessi antinazionalistici ma semplicemente notare (e lo noto nella mia grande ignoranza, visto che non conosco neanche gli autori che lei cita) un versificare che riesce a mischiare in modo eccellente il lirico e il narrativo (in questo senso "epico"), come ho visto fare solo da certi autori americani.
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Franca Alaimo
- 23/05/2012 23:41:00
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Ringrazio gli altri commentatori, lintenso Nando, la gentile Sara, e quel "non italiano" di Turi, non perché non mi piaccia essere italiana, anzi ne sono fierissima, ma perché devo senzaltro la mia formazione anche ad autori stranieri, alcuni dei quali ho avuto la fortuna dncontrare personalmente; ed anzi colgo loccasione per ricordare ed abbracciare idealmente, poiché non ci sono più, autori come litalo-americano Nat Scammacca e il "beloved Peter Russell", definito lultimo dei classici moderni, e che per me è stato un grande maestro.
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Gian Maria Turi
- 23/05/2012 21:49:00
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Bello! Una scrittura intimista che incede come un romanzo epico... Davvero interessante e... poco italiano.
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Guglielmo Peralta
- 19/05/2012 19:43:00
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La natura con i suoi quattro elementi, con le sue erbe e i suoi fiori, con i suoi esseri alati, con le sue forme, con i suoi profumi, suoni e rumori è, in questa poesia, personificata e magnificata dal passo lieve dellangelo della bellezza che ne risana le ferite. Perfino gli oggetti presenti, lungi dallessere natura morta, rivelano unanima e sono risvegliati dalla visita dellacqua impetuosa che zittisce i merli per affidare al vento il suo umido canto. E tutto sa di miracolo! Il tempo torna a scorrere lento e si fa memoria e poesia, che incanta e riscalda. La vita non muore di freddo se la memoria, come un manto nevoso, conserva i ricordi, se la bellezza è il paradiso che cancella ogni inferno e promette resurrezione.
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Ferdinando Battaglia
- 19/05/2012 15:33:00
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Si potrebbe leggere a commento della festa di Pasqua. Un originale canto al sepolcro vuoto: la Bellezza che ci può trasportare fuori dai nostri inferni oppure, come cinsegna la Teologia della Croce, trasfigurare linferno nei tratti di quel Crocifisso che il Padre ha riconosciuto come Figlio. Carissima Franca, il tuo commento mi ha commosso in generale e personalmente fatto arrossire; tu ci doni non solo perle letterarie, ma soprattutto perle di una calda umanità. Con devozione
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Sara Dimatera
- 19/05/2012 10:01:00
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In questa lirica lelemento predominante, è il tuo sguardo che diventa fotografia e rende il tuo osservare ricordo incancellabile: cè realtà, consapevolezza,ci sono colori, profumi,ci sono anime; cè vita, cè morte; cè speranza e poi la bellezza... " dicono che la bellezza sia lunica testimone che si rialza sempre dalla vita torturata dalla morte".Questo verso mi commuove in un momento personale delicato. Franca carissima, ho imparato e continuo ad imparare più dalle tue poesie che altrove. Ogni singola parola testimonia un vissuto, unesperienza, unemozione, un passato,un presente e per una giovane come me che inizia a conoscere la vita anche nelle sue sfumature più dolorose, le tue poesie sono per me sostegno ed incoraggiamento. Che cosa aggiungere ancora...???? Se è vero che larte è un dono di Dio, tu cara Franca non sei una peccatrice!!!! Un silenzioso Grazie
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Franca Alaimo
- 18/05/2012 23:06:00
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Miei cari amici, che commenti preziosi! Ve ne ringrazio con tutto il cuore. Sapete bene che leggo le vostre poesie, anche se non sempre lascio un commento; e alcuni di voi mi entusiasmano in modo particolare, anche perché il loro mondo poetico rivela personalità ricche, variegate, interessanti, così uniche. Lorenzo nei suoi boschi tra foglie, acque e piccole creature ha uno spirito verde e scintillante, Maria è una pasionaria, Cristina ha una vampa nel cuore e una luce lunare nella mente, Loredana si guarda in uno specchio composto da mille specchietti, Lorena scaglia le parole come frecce facendo centro ( qualcuno dice Hai!, ma a lei non importa);Cosima vibra damore come un calabrone in primavera, Roberto con una mano accarezza la terra, con laltra il cielo; Domenico fa viaggi astrali; Nando sale e scende la scala doro,come gli angeli della visione di Giacobbe;e molti, molti altri vorrei ricordare e tutti accolgo nel mio cuore. Volevo dirvi che ho ritrovato questa poesia per caso; lavevo scritta su un foglietto rimasto in mezzo ad un libro e me nero dimenticata.
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Leonora Lusin
- 18/05/2012 22:01:00
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Non c’è cosa che duri per molto nell’inferno La corteccia che brucia e s’annera Staccando piccole squame Fa un dolce profumo di resina;
In questi giorni mi confronto con un dolore altrui che non può essere consolato, la tua poesia ha lenito un poco la mia tristezza e mi ha ridato "cor". Grazie.
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cristina
- 18/05/2012 18:50:00
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E un canto dolce e triste, unessenza di voce che bisbiglia, uninsegnamento senza il maestro: solo, si osserva, e poi si tace, lentamente. Morendo allinferno, per un istante rapiti nel Silenzio della Bellezza che si svela. Che altro dire?
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Maria Musik
- 18/05/2012 16:48:00
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Che dire... resto incantata di fronte alla bellezza di questo testo poetico. Non ho pensieri: svuotata mi riempio di meraviglia. E come aver assistito ad unestasi.
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Cristiana Fischer
- 18/05/2012 12:17:00
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Un grande racconto, da un fuori bianco e pauroso (ma gli occhi morti del cane, nella stessa decomposizione dicono che la bellezza è lunica testimone) a un dentro di segni e incanti "quando il tempo mi chiede/Di sedermi accanto senza parole". Molto bella!
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Carla de Falco
- 18/05/2012 10:58:00
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lunico antidoto allinferno che tutto brucia ed incenerisce è una lenta, consumata bellezza. ciao.
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Lorenzo Mullon
- 18/05/2012 09:33:00
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Bellissima! Nella natura linferno semplicemente svanisce. Quando a ventanni mi diagnosticarono un tumore, andai a fare una lunga passeggiata in montagna, e dopo un po mi accorsi che non stavo assolutamente pensando alla malattia, ero tutto preso dai profumi del bosco. E oggi è uguale, quando mi capita un dolore o un lutto, so dove trovare la poesia che guarisce. Non è facile, ovviamente, ma spero che la magia continui.
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Loredana Savelli
- 18/05/2012 06:51:00
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E il trionfo della bellezza: la luce opalina, le calendule, la stessa bocca bianca e buona dellinverno e via via gli odori della campagna, la forma e la consistenza dei vegetali, la fantasmagoria del fuoco vincono sulla decomposizione della morte, sullaffanno del tempo, sulla negatività che sprigionano certi esseri "brutti" come i corvi, se non altro per la loro paura vigliacca. Una bellissima poesia che invita a saper aspettare, a credere che il nostro tempo terreno, per quanto infernale ci possa sembrare, sarà breve. Davvero consolante leggerti, cara Franca, e, come sempre, il tuo linguaggio è ricco, abbondante, ce nè per tutti, è come partecipare ad un banchetto lussureggiante. Buona giornata e grazie.
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