Bianca Mannu
- 14/05/2015 13:38:00
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Sottoscrivo. Il vero problema non è tanto di insistere sul bello già prodotto. In quanto prodotto, rientra nel tempo quando lo interpelliamo e, fruendo discutendo con esso, ne viviamo. La sfida che attende chi scrive oggi è quella di amplificare le determinazioni concettuali, lavorare sulle possibilità immaginifiche e rappresentative del codice verbale personale per far sì che la complessità del nostro tempo non resti come un che mancante di parola, materia bruta, ma diventi la nostra specifica elaborazione.Ma occorre formare pensanti e parlanti consapevoli delle stratificazioni del senso o della sua perdita. Purtroppo sembra che la parola rientri nel perverso sillogismo tempo=denaro.La parola non immediatamente consumabile confligge col tempo come valore monetario. Un saluto.
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