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Commenti al testo di Gian Piero Stefanoni
Via Fiorino Fiorini - Musicista

Sei nella sezione Commenti
 

 Luca Giordano - 04/04/2013 10:51:00 [ leggi altri commenti di Luca Giordano » ]

Caro Gian Piero, solo ora commento perchè solo oggi ho trovato la calma necessaria. Mi sorprendo come tu abbia seguito le traccie delle vittime. La tua è come una restituzione di memoria e di vita a quelle vite, a quegli "anni rubati" come li chiamava Settimia Spizzicino, sopravvissuta ai campi di sterminio. E’ una gioia, non una tristezza, perché triste sarebbe partecipare di quel furto senza restituire. Mi hai fatto pensare a questo testo di J. L. Borges (ultimamente l’argentina va di moda, e a ragione):

Rimorso per qualsiasi morte.

Libero dalla memoria e dalla speranza,
illimitato, astratto, quasi futuro,
il morto non è un morto: è la morte.
Come il Dio dei mistici,
al Quale si devono rifiutare tutti i predicati,
il morto ubiquamente estraneo
non è che la perdizione e assenza del mondo.
Tutto gli abbiamo rubato,
non gli abbiamo lasciato né un colore né una sillaba:
qui è il patio che non condividono più i suoi occhi,
là è il marciapiede dove fu in agguato la sua speranza.
Perfino ciò che pensiamo
potrebbe stare pensandolo anche lui;
ci siamo spartiti come ladri
il flusso delle notti e dei giorni

 Loredana Savelli - 26/03/2013 19:40:00 [ leggi altri commenti di Loredana Savelli » ]

E’ un testo pregno di storia e di commozione. Bisognerebbe studiarlo a scuola. L’edificazione di una civiltà passa dalla memoria che si fa patrimonio comune, le parole hanno il grande merito di testimoniare non solo chi fu ma anche chi è e chi sarà.
Un saluto