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Commenti al testo di Loredana Savelli
fedelt
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Ferdinando Battaglia
- 15/11/2013 19:38:00
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Bella poesia. "Tornare e "non possedere", le due categorie di un dizionario che racconta, nello stile di una scelta espressiva, di quanto il tempo segni la nostra anima e, nellora dei bilanci, ci riporti a quel senso dincompiuto, quello struggimento che diventa nostalgia dellirrealizzato, che è la forma dello scarto tra desiderio e realtà e anelito all’altrove. Ciao, Lory, e scusami una lettura eccessivamente autoproiettiva.
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Marco Giovanni Mario Maggi
- 15/11/2013 19:06:00
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Io sento questo tuo ritorno ad una fase originale come il vero perno di tutta la poesia. Poi la mente può fare le sue proiezioni e volare quasi in un travaglio onirico, un incubo, ma la tua realtà interiore è salda. Al meno, cara Loredana, questo è quello che sento da tuoi bellissimi versi.
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Loredana Savelli
- 15/11/2013 15:14:00
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Grazie ancora. A Cristiana. La musica per me è ciò che non possiedo... (e forse neanche mi si fila :)))
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Cristiana Fischer
- 15/11/2013 14:59:00
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sì, lo avevo pensato, ma non posso sapere cosè la musica per te
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Cristina Bizzarri
- 15/11/2013 14:52:00
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Come svuotandosi - ricominciare. Sembra di vederti suonare - sola con te sola - provando emozioni originarie, senza pudori, intellettualismi, futili dubbi. Tornare a una "tua" estetica che è ascolto non inquinato da pregiudizi o mode o timore di apparire naïve. E le mani sono ali nuove, e volano libere. Come te, che ti lasci andare alla verità di un sentire - quasi fuori del tempo, in un luogo pienamente vissuto. Raffinata e intensa questa tua poesia, rientra secondo me in quelle tue pause riflessive che rendi con una lingua scarna e nello stesso tempo polisemica, polifonica ... (come il tuo ritratto che mi dice uno spostamento di prospettiva - un po zen) ;-)
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Loredana Savelli
- 15/11/2013 14:50:00
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A Cristiana. "Mi prese" ciò da cui torno ciclicamente: la musica. (Detto così sembra banale e melenso. In realtà potrei parlare di corto-circuiti che passano per esperienze concrete, sovrapposizioni, proiezioni, sensazioni che affiorano e scompaiono. Spesso il medium è la musica, ma non sempre. Ho detto troppo.)
Grazie, ciao!!
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Cristiana Fischer
- 15/11/2013 10:26:00
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cè il soggetto "tu" che torna "a un accordo fermo,/dentro un loop antico" e poi cè il non-nominato il "non possiedo", che però "mi prese una volta, e come sangue/sincanala" e "non nego". bel teatro dinamico e oscuro, e la tua mano di ferma regia! (e siete in tre)
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Loredana Savelli
- 14/11/2013 21:49:00
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a Emilio. Come sempre grazie per vedere oltre. La verità? Forse il tornare è un indizio. Ma, se si torna, si è prima fuggiti e poi tornati e poi di nuovo fuggiti...
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Emilio Capaccio
- 14/11/2013 21:27:00
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"...nel timore di violare verità"
Questo verso mi ha colpito più degli altri, perché sembra quasi aver timore di un "pensiero", più che di una Verità, così come è posto in mezzo al senso della poesia. Paura di pensare a una parte di un qualcosa, più che alla totalità di quel qualcosa, dunque come fossi "nera a metà" (come il titolo di un vecchio album di Pino Daniele), o "bianca a metà", scegli tu! E quando si ha paura di pensare a qualcosa o è una "cosa" che abbiamo odiato più di tutte, o è una "cosa" che abbiamo amato più di tutte! O forse entrambe!
Ciao.
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amina
- 14/11/2013 19:30:00
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LiberTango del " non possiedo " un principio a cui si Torna Fedeli... Ciao Loredana
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