Antonio Terracciano
- 30/08/2019 08:59:00
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Questa intervista rilasciata tre anni fa dal Santoro (che conosco, virtualmente, da dieci anni, attraverso un altro sito in cui egli scriveva) mi trova sostanzialmente daccordo su tutti i punti toccati (vedo addirittura che abbiamo indipendentemente dato la stessa definizione , "prose verticali" , alle poesie che secondo noi tali non sono veramente! ) Dissento un po sullaffermazione che poeti si può nascere, per doti naturali, o diventare, leggendo assiduamente le poesie dei grandi. Secondo me il primo punto è molto più determinante del secondo, e leggere troppe poesie può far correre il rischio di cadere, inconsciamente, in vuote imitazioni... Aggiungerei poi un altro fattore importante: non si scrivono vere poesie se non si parte da qualche sofferenza interiore (diversa per ognuno) , perché ogni arte è una sublimazione, e le persone cui va (o credono che vada)tutto liscio nella vita non ci pensano proprio a dedicarvisi!
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