Marco G. Maggi
- 01/03/2014 08:52:00
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Trovo che hai posto lattenzione su un argomento molto importante. Una malattia, quella di imporre agli altri etichette e quantaltro, che sinsinua nei gangli della nostra società fino ad entrare, spesso, coscentemente o meno, anche tra le mura delle nostre case. Un male contro cui personalmente lotto, con successi alterni, sin da quando ero ragazzo; un male che ha fatto strage di tanti innocenti! Molto bella la tua poesia.
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Lorenzo Mullon
- 28/02/2014 13:54:00
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Nessuno ti vuole come sei, né i genitori, né la società, né tanto meno i poeti, ognuno ha le sue intuizioni, ognuno ha le proprie modalità, e quasi nessuno le capisce davvero, è così e basta. E non cè neanche dialogo, tutti restano con le loro paure, e la peggiore è quella della gioia, molto ma molto peggio della paura della morte, che è finta. La gioia è vera, questo spaventa fino in fondo. Comunque accontentiamoci, non va male, anzi
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