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Commenti al testo di Adielle
Lettera

Sei nella sezione Commenti
 

 Adielle - 27/05/2014 12:31:00 [ leggi altri commenti di Adielle » ]

Grazie Leonora.

 Leonora Lusin - 27/05/2014 12:12:00 [ leggi altri commenti di Leonora Lusin » ]

Ricca di immagini originali e di pathos, mi è piaciuta molto.

 Lorenzo Mullon - 25/05/2014 20:22:00 [ leggi altri commenti di Lorenzo Mullon » ]

se passi per Venezia, vai a trovarlo all’ingresso dell’Accademia, mai conosciuto uno così

 Adielle - 25/05/2014 15:19:00 [ leggi altri commenti di Adielle » ]

Micidiale Lorenzo, hai amici molto interessanti, a volte è così tenero trovarsi a parlare.

 Lorenzo Mullon - 25/05/2014 14:49:00 [ leggi altri commenti di Lorenzo Mullon » ]

Perché deluso, caro Adielle? Va tutto bene, viviamo una scissione cosmica, dentro e quindi fuori di noi, però possiamo sanarla, bisogna solo avere fiducia
Oggi sono andato a trovare il mio amico Marco, pittore di strada, col suo banchetto sotto il ponte dell’Accademia, un settantenne altissimo, pieno di energia e di voglia di vivere, sempre innamorato del cielo delle nuvole dei pesci delle rondini, "ignorante" di filosofia religione logica letteratura etc. ma un uomo veramente libero, come un saggio del villaggio di altri tempi, che sa solo quello che serve davvero, senza pesi aggiuntivi
Mi ha detto, come va? Gli ho risposto che è un periodo veramente difficile, sembra che a nessuno interessi più la poesia, non si vende quasi niente, sono tutti intrippati di tecnologie varie, guardano solo alle cose, ai loro guai, senza visione, senza gioia
Allora mi ha dato una strigliata .... te ne devi fregare di quello che succede nel mondo, concentrati sulla tua luce, ci fosse una catastrofe economica o qualsiasi cosa, devi avere fiducia nella tua sensibilità, in quello che fai, e basta .... stai lontano da chi ti vuole imbrigliare, e vivi pienamente
Marco, un grandissimo

 Adielle - 25/05/2014 11:28:00 [ leggi altri commenti di Adielle » ]

Grazie Ferdinando! Io ho la tendenza a mettere accenti un po’ dovunque e anche a me suona di più "m’innamoravo" ma ho lasciato l’altra forma perchè c’è un doppio cd live di De Andrè intitolato "mi innamoravo di tutto" con la "i" e allora come potevo toglierla io mi sono detto!?
Grazie dell’attenzione e delle belle parole, sempre squisito.
Ciao un caro saluto.

 Ferdinando Battaglia - 25/05/2014 10:59:00 [ leggi altri commenti di Ferdinando Battaglia » ]

Poesia bella anche per scrittura, con alcuni passaggi particolarmente felici per immagini, mi permetto solo di suggerire l’elisione in "m’innamoravo.
Bella anche per scrittura, perché la sua prima bellezza è il tema adielleano per eccellenza di ogni poesia di questo Poeta, che è l’amore adamitico, poiché Adielle è un novello Adamo, che paga il prezzo anche della seconda cacciata.
Se la prima uscita dall’Eden è stata dolorosissima, era però mitigata dalla presenza di Eva nell’amore che costei gli ricambiava, ma ora ha perso anche questo “piccolo paradiso”, adesso si trova separato dalla sua Eva e per la nostra natura ciò è innaturale, è contro natura: fummo plasmati due - maschio e femmina - in unico fango; e se la prima scissione avvenne perché i due conoscessero l’amore del “tu” che ti ama, la seconda è stata per la solitudine che isola l’amante dall’amata o amato.

Adielle ci dice tutto ciò nelle sue poesie.

 Cristina Bizzarri - 25/05/2014 10:50:00 [ leggi altri commenti di Cristina Bizzarri » ]

Anche questo è testo, testimonianza Adielle. Molto sentito, perché anch’io sono una povera anziana scorticata, ma io ho compensato con quella che credo sia una sofferenza narcisistica, anche "lei" forse necessaria a preservare un equilibrio e ad essere, come tutto, superata. Tvb anch’io, ci si specchia ma non solo per se stessi, anche per l’altro. Gesù lo diceva che è fondamentale essere amici, e credo fosse un grande utilitarista - nel senso di farci comprendere come siamo in fondo tutti l’uno per l’altro, e da qui non si scappa, anche perché non c’è altro luogo che non sia l’amore, cioè Dio, cioè Quello che ci dà vita, comunque Lo chiamiamo. Che altro possiamo fare?

 Adielle - 25/05/2014 10:39:00 [ leggi altri commenti di Adielle » ]

Si Cristiana in fondo è così anche se forse l’ho scoperto adesso che l’ho letto da te. Ciao, un caro saluto.
Lorenzo non so perchè ma credo che con la mia risposta ai commenti carissimi di Cristina ti abbia profondamente deluso!
Ciao!

 Adielle - 25/05/2014 10:32:00 [ leggi altri commenti di Adielle » ]

Cristina mi hai fatto piangere, cattiva! Vivo una scissione straziante, straziante e ridicola, ho sognato tutto tutto, quando si dice un povero illuso, allora scrivere diventa uno strano tipo di vendetta, sottile. Ma di chi ci si vendica? In fondo solo di se stessi di essere stati così fragili e imperfetti, da un punto di vista meramente funzionale, controproducenti. Eppure a questa musa l’ho fatta mia e lei non lo sa e qui posso parlare di tutto perchè tanto non mi leggono e comunque troverei la forza di parlare di tutto anche se mi leggessero, posso dirti, per esempio, che ieri ho passato una serata piacevole con lei e i suoi amici e mi hanno colpito i suoi tacchi non vertiginosi, i suoi occhi sempre, ha tagliato i capelli, di come si spende con tutti nessuno escluso mentre io resto chiuso.
Aveva ragione lei a dire che siamo rette parallele anche se con questa frase nullificava il nostro incontro, facendomi incazzare orribilmente, aveva ragione lei donna di mondo
resta da vedere se da questa distanza continua ci si possa comunque voler bene come sedotti da una complicità profonda un giorno ma sinceramente anche di questo ne dubito, semplicemente non rientro nei suoi piani e non rientro negli abiti di quando ci incontrammo la prima volta. Per il resto mi hanno messo alle strette non devo assumere alcolici per almeno sei mesi, sono quattro settimane che non bevo, ieri non ho partecipato ad alcun brindisi eppure ho scritto lo stesso! Ciao Cristina, ti voglio bene.

 Cristina Bizzarri - 25/05/2014 10:28:00 [ leggi altri commenti di Cristina Bizzarri » ]

D’accordo con te Lorenzo. Quando tutto è compiuto, tutto è uno, in uno, di uno, per uno. Tutto = Uno. Lo dice bene Dante, lo dice bene il Gesù quando gli chiedono se nell’"Aldilà" ci saranno mogli e mariti, femmine e maschi ... ma lui forse se la ride dicendo che non si "porrà" più il problema, e usa un futuro che non è futuro ma "lui" - il nostro splendente Sé" - si deve adeguare al linguaggio comune. Ecc.ecc. con il budda, con me, con te e con questo mondo di matti che tutti noi siamo - e dove "tu" - che non se tu - ti illudi di aver capito "di più" perché non hai ancora, in realtà, capito che Siamo - tutti e comunque. Siamo, ognuno un tutto nel tutto, e ogni forma in ogni modo è ugualmente necessaria. Anche il dolore, anche la gioia. Anche chi, come te, pensa/sente/dice di saperne "di più". Un belato amorosamente necessario dalla pecorella Old Cris ...
;-D

 Lorenzo Mullon - 25/05/2014 10:12:00 [ leggi altri commenti di Lorenzo Mullon » ]

approfitto per battere sempre sullo stesso chiodo, come negli ultimi versi della Commedia, quando il poeta è di fronte alla luce suprema, cioé ha compiuto il proprio percorso, riconosce nella fiamma il volto di se stesso
naturalmente tutti i commentatori locali sorvolano, mistificano, travisano, dobbiamo fare sempre le pecorelle smarrite a queste longitudini e latitudini
il poeta la sa sempre più lunga di questi poveri sperdutelli, il poeta vede davvero dentro se stesso
(repetita iuvant)

 cristiana fischer - 25/05/2014 09:59:00 [ leggi altri commenti di cristiana fischer » ]

la tua lettera, apparentemente a una lei, in realtà diretta dentro di te, in passaggi successivi

  Cristina Bizzarri - 25/05/2014 09:22:00 [ leggi altri commenti di Cristina Bizzarri » ]

... e non dire l’apertura! Il tempo che si contrae nella curva all’indietro attraverso le pupille: un ingresso iniziatico, "magico", e il passaggio oltre il "cancello" ... Adielle, è un testo esoterico, un’esperienza attraverso e oltre i sensi che tu descrivi come in una trance visionaria!

  Cristina Bizzarri - 25/05/2014 09:09:00 [ leggi altri commenti di Cristina Bizzarri » ]

Si espandono e dilagano le sensazioni a onde di immagini. Di riga in riga, dove dentro le prime è in gestazione il ricordo di lei, che nasce a poco a poco partorita dal fiume con tutta la potenza rumorosa dell’estate nei sandali, il piacere dolorosamente acuto che infliggono i suoi tacchi. E cresce lo struggimento con l’intensificarsi dell’immagine di lei. Di qui la richiesta, come una preghiera per ottenere una tregua al soffrire. E subito dopo torna la consapevolezza dell’enormià di quello che si è chiesto, che abita il regno dell’impossibile "che si governa da sé".
Allora la speranza può riaccendersi solo nella condivisione del ricordo - in quel "ma non scordarti" che è, insieme, implorazione e comando. Cosa non deve scordare? Il miracolo di un tempo abitato dal suo volto, sole che si irradia su tutto, e tutto diventa amore per l’amante che ne è illuminato. Solo così la grazia richiesta potrà essere concessa: rientrando insieme nel tempo del suo volto che è il regno dell’impossibile fattosi speranza di resurrezione. Dove l’amore che si negava ritorna, in un modo misterioso ma non per questo impossibile, ad essere. Solo allora il cerchio è chiuso, solo allora il tempo è ritrovato. Nell’amore.
È perfetta questa poesia, non le manca nulla. Si compie in sé.