Franca Alaimo
- 11/10/2014 18:02:00
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Intanto, bisogna iniziare a interrogarsi sul titolo che offe una lettura doppia: "piena di luna" e "pena di luna", che pone subito in evidenza un rapporto identificativo tra lautrice e la luna, la prima riconoscendosi colma di lei, della sua luce che brilla nella notte e ancora indugia, sbiadita, nel mattino; ma soprattutto (pena di luna) nel suo essere spaccata a metà, con una parte di sé invisibile, perduta in un oltremare. In questo modo la luna si fa specchio e Loredana vi vede il volto della sua anima. Quella luce nella notte potrebbe essere anche la metafora della poesia che ci fa sentire "spaccati" in due, quando tenta di fare affiorare linvisibile e lindicibile, pur sapendo che la parola si scontra sempre con il suo stesso limite. E una poesia suggestiva e melanconica.
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