franco
- 17/12/2014 13:18:00
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Sì, bella linterpretazione di Franca.. Solo non credo "non vissuta". Forse "non nata" E una cosa non nata non può morire, vive in Amina, forse è proprio Amina, forse è lei che scrive. O lui.
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Franca Alaimo
- 15/12/2014 17:27:00
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Io non so se ho letto bene in questa poesia la tenerezza per una vita non vissuta, fiorita un tempo come un presepe fra ombelico e seno;una vita piccolissima che si fa, adesso, una luce immensa e diventa quasi la stella cometa del Natale del Bimbo per eccellenza, simbolo della purezza di tutti gli "in-fanti"; noi poeti mai orfani, però, anche della vita non nata, se essa si fa lo sgorgo di versi meravigliosi, che pure risplendono nella costellazione del Sagittario, il "Segno" decembrino della freccia scagliata tra Cielo e Terra, la più lucente. In adorazione, allora, come Maria sul profilo di una collina, a mani giunte, Amina mia! (il sagittario è il mio segno, lo sapevi?)
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ilbuonladrone
- 15/12/2014 16:24:00
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La commozione che assale gli alberi del boscovecchio viene secrea come resina di un pianto è la tua danza dei piedi che come una levatice accolgono la vita che viene dallo spiraglio oltretempo. Il tuo rito è il cuore che pulsa di una zingara capace di celebrale ogni filo derba, una bambina-figlia una donna e una madre madre di una madre non più madre e già sorella. Non ci sono parole per la gratitudine di leggerti nella delicatezza del tuo fiato, solo un verbo affiora sulle labbra, un verbo coniugato al presente: rimani. Narimi rimani con la tua voce, con la tua insostituibile voce; con il tuo occhi che vede loltre dentro ogni cosa, con lorecchio debole che ode linudito.
Sempre miaInsuperabilePoetessa
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